Trattori rubati, come agiva la banda di ladri arrestata a Modena: furti in serie in Emilia Romagna e non solo – Video
Quattro uomini albanesi di 58, 46, 44 e 21 anni si trovano in carcere per i colpi commessi nella nostra provincia, a Reggio, Bologna, Forlì-Cesena e anche in Piemonte: 28 mezzi agricoli rubati (22 recuperati), oltre a 17 veicoli tra auto e furgoni (14 riconsegnati) per un valore di 2,5 milioni
MODENA. Sono quattro le perone arrestate dopo il blitz compiuto dai carabinieri nel nucleo investigativo di Modena nella tarda serata di giovedì 4 dicembre per sgominare la banda dei ladri di trattori: si tratta di quattro uomini albanesi di 58, 46, 44 e 21 anni. Lo comunica la Procura di Modena, che ha emesso il decreto di fermo nei confronti dei quattro, gravemente indiziati di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di furti di trattori agricoli, ricettazione e autoriciclaggio di autovetture rubate. Nell’udienza di convalida, tenutasi sabato 6 dicembre, il gip ha convalidato del fermo disponendo l’applicazione della misura cautelare della custodia in carcere nei confronti dei quattro indagati, accogliendo la richiesta della Procura.
Le indagini
L’attività investigativa ha avuto inizio nel settembre 2025. Sotto la lente degli investigatori furti di mezzi agricoli registrati i numero crescente durante l’estate nella provincia modenese, in particolare dopo il colpo di quattro mezzi in un’azienda agricola di San Prospero, nella notte del 24 luglio, e il furto di ulteriori due mezzi, avvenuto a Zocca il 5 agosto. Sono accusati anche di altri colpi avvenuti nelle province di Reggio Emilia, Bologna, Parma, Forlì-Cesena e in Piemonte.
Come agivano
Secondo gli investigatori, gli indagati individuavano gli obiettivi da colpire attraverso accurati sopralluoghi e utilizzavano autovetture rubate per portatore via i trattori, che venivano poi abilmente occultati in aree di campagna, difficilmente raggiungibili, per verificare che sugli stessi non fossero installati dei sistemi di localizzazione satellitare. Dopo i furti consumati nelle aziende agricole, i trattori venivano caricati su un autoarticolato in uso al quarto indagato, il più anziano del gruppo, che si occupava di trasportarli in Albania, con un viaggio “via terra” attraverso la Slovenia, la Croazia, la Bosnia Erzegovina ed il Montenegro.
Intercettazioni e filmati
Le indagini svolte attraverso attività d’intercettazione telefonica e tra presenti, analisi di tabulati di traffico telematico e telefonico, visione di filmati registrati da impianti di video sorveglianza e servizi di osservazione, controllo e pedinamento svolto dai carabinieri, hanno consentito di acquisire in tempi rapidissimi gravi indizi di colpevolezza a carico dei quattro indagati in relazione alla commissione del furto di 28 trattori agricoli, 22 dei quali sono stati recuperati dalla polizia giudiziaria e restituiti agli aventi diritto; 17 tra autovetture e furgoni, 14 dei quali sono stati riconsegnati ai legittimi proprietari. Il valore commerciale della refurtiva recuperata si aggira intorno ai 2,5 milioni di euro. Nel corso delle attività di perquisizione sono stati rinvenuti e sottoposti a sequestro penale alcuni disturbatori di frequenze Jammer, un rilevatore di microspie, alcune chiavi di avviamento dei trattori e arnesi da scasso, utilizzati in occasione dei furti.
