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Anche Action aprirà nel nuovo polo commerciale sulla Nonantolana: intanto i piccoli commercianti protestano

di Alessandro Annovi

	Il render del centro commerciale
Il render del centro commerciale

Procedono in lavori al Fondo Consolata, dove si insedieranno anche McDonald’s, Eurospar, Isola dei Tesori, Tigotà e Brico Ok. Confesercenti: «Il commercio di vicinato andrà in difficoltà». La sindaca Baccolini: «Preoccupazione comprensibile, ma cercheremo di valorizzare i negozi del centro storico»

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NONANTOLA. La costruzione del polo commerciale al Fondo Consolata, l’ara di Nonantola tra strada Nonantolana e via Gazzate, procede spedita verso l’apertura prevista nel 2026, con novità sulla tipologia di negozi che vi troveranno spazio. Oltre ai già confermati Eurospar – che ha già organizzato un recruiting day lo scorso 4 dicembre – McDonald’s e Isola dei Tesori, si aggiungono alla lista un nuovo Tigotà (già presente in città), un Brico Ok e un punto vendita della catena Action – il terzo in provincia di Modena dopo le aperture negli scorsi mesi ad Appalto di Soliera e a Spezzano di Fiorano. La catena olandese attiva nel segmento discount non-food ha già pubblicato online le prime offerte di lavoro per ruoli come store manager. 

Confesercenti protesta

Intanto, però, i piccoli commercianti protestano.«Un progetto del genere e di questa portata – commenta Mauro Bastoni, presidente Confesercenti Area Terre del Sorbara –, con ben 10 nuove unità commerciali tra cui anche un supermercato, andrà a mettere in serie difficoltà il commercio di vicinato, e questo non solo dal punto di vista economico. I negozi di prossimità, lo ricordiamo, sono presidi sociali e culturali fondamentali per la comunità e, con questo nuovo polo commerciale, saranno schiacciati da una concorrenza impari». Oltre al tema centrale del commercio di vicinato, la proposta di convertire un ex terreno agricolo di pregio in un nuovo polo commerciale «rappresenta una perdita di spazi verdi e produttivi. A peggiorare il quadro, la realizzazione del progetto si concentra su un’area classificata come ad elevata pericolosità idraulica a ridosso del fiume Panaro. Costruire nuove strutture in un contesto così fragile significa aumentare il rischio idraulico già presente sul territorio, andando a mettere in serio pericolo la sicurezza di cittadini e imprese», continuano da Confesercenti. «Siamo convinti che i pur necessari benefici occupazionali non possano in alcun modo giustificare questo insostenibile conto da pagare in termini economici, ambientali e sociali. È necessario trovare soluzioni che garantiscano uno sviluppo davvero equilibrato, che sostengano il commercio di vicinato, cuore pulsante della nostra comunità e che non sacrifichino il bene comune per interessi parziali», conclude Bastoni.

La replica della sindaca

Non tarda ad arrivare la risposta della sindaca Tiziana Baccolini alle preoccupazioni sollevate da Confesercenti Area Terre del Sorbara. «Per quanto riguarda il rischio alluvione – commenta – ne eravamo già al corrente. L’impresa Aura, che gestisce i lavori, aveva già condotto uno studio sul rischio idraulico e sta adottando le dovute precauzioni. Sono previsti sistemi di allarme per avvertire tempestivamente le persone presenti all’interno del polo, consentendo loro di evacuare. Gli immobili vengono costruiti a un livello più alto rispetto alla campagna e saranno realizzati terrapieni per contenere l’avanzamento dell’acqua, come già avvenuto per “Il Nido” (il centro sportivo del Modena Calcio in fase di realizzazione in via Maestra a Bagazzano). Inoltre, gli impianti elettrici saranno collocati lontano dal suolo per evitare pericoli in caso di alluvione». Se la questione ambientale ha ricevuto una risposta chiara sugli accorgimenti adottati, il tema del commercio locale apre una discussione più complessa. La sindaca Baccolini precisa comunque l’impegno dell’amministrazione: «Comprensibile la preoccupazione del presidente Bastoni. Il problema della desertificazione delle attività commerciali locali non è di oggi e riguarda tutta la nazione e gran parte dell’Europa. A mio avviso, una delle cause principali è la diffusione degli acquisti online tramite grandi multinazionali, che ha reso la competizione per i commercianti molto difficile. Questa amministrazione è intenzionata a valorizzare al massimo il centro storico, anche attraverso la progettazione dell’Hub Urbano. Inoltre, stiamo lavorando alla candidatura di Nonantola come patrimonio Unesco: questo ci permetterebbe di attrarre turisti e creare nuove opportunità per la città».

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