Gazzetta di Modena

Le nostre iniziative

Torna “Invivavoce”: al Michelangelo i giovani raccontano gli “echi d’ansia del nostro tempo”

di Gabriele Canovi

	"Invivavoce" sarà proposto al Michelangelo
"Invivavoce" sarà proposto al Michelangelo

Ingresso gratuito per lo spettacolo di Gazzetta di Modena e Csi inserito nel cartellone di “Modena fa scuola”, in programma alle 21 di sabato 25 ottobre, con prenotazione obbligatoria su Vivaticket

2 MINUTI DI LETTURA





MODENA. “Invivavoce” è un gruppo di giovani che abbiamo il dovere di ascoltare. “Invivavoce” è un progetto collettivo che unisce mondi, sensibilità, generazioni. “Invivavoce” è l’esigenza di dare un nome alle cose. “Invivavoce” è una riflessione per contrastare l'indifferenza. “Invivavoce” è la coscienza di ognuno di noi che non può fare finta di nulla. “Invivavoce” è non chiamarsi fuori. “Invivavoce” è la necessità di raccontare tutto quello che rimane sommerso. “Invivavoce” è stato due edizioni, sei repliche in totale – di cui quattro dedicate solo agli studenti – e due tematiche che appartengono tanto, tantissimo alla nostra attualità: nel 2024 la violenza di genere e quest’anno l’ansia.

Lo spettacolo al Michelangelo

E proprio l’ansia tornerà a teatro, questa volta sul palco del teatro Michelangelo, domani sera – sabato 25 ottobre – alle 21 (ingresso gratuito ma con prenotazione obbligatoria su Vivaticket a questo link, che trovate anche nelle storie Instagram sul profilo della Gazzetta di Modena). Merito del Comune di Modena che, grazie all’assessorato all’istruzione, ha voluto inserire Invivavoce nel cartellone della tre giorni “Modena fa scuola”: un appuntamento diventato ormai di interesse nazionale che quest’anno sarà guidato dal titolo “Il coraggio delle emozioni”. Da qui, appunto, il richiamo all’ansia che la Gazzetta e il Csi Modena insieme avevano già portato a teatro grazie ai ragazzi. Invivavoce è un evento unico nel suo genere, prodotto e ideato dal nostro giornale grazie alla collaborazione di un gruppo di lavoro formato da giovani, educatori, artisti, psicologi, formatori, tutti uniti da un unico obiettivo: lasciare che la nostra voce non resti inascoltata. La nostra voce è quella dei giovani, che ci hanno chiesto uno spazio, un luogo dove potersi fare ascoltare. Li abbiamo uniti, ci siamo uniti a loro, e abbiamo scelto diverse forme d’arte per raccontare quello che sentivano.

Tutto parte dall’ascolto dei giovani

Per questo l’evento di sabato al Michelangelo toccherà diverse corde. Emozionerà, ne siamo certi. Perché c’è tanta realtà dentro a “Invivavoce”, quella realtà che ci circonda e che spesso resta inascoltata, sottotraccia. Abbiamo provato a portarla sul palco per vedere quanto è vicina a noi e quanto ancora ci sia bisogno di fare per testimoniare. Tutto rientra in una più ampia riflessione dedicata ai giovani: l’esigenza di questa iniziativa nasce dal confronto con alcuni studenti di Modena, protagonisti dei nostri progetti scolastici nel corso degli anni, che hanno chiesto di interrogarci in maniera differente rispetto ai temi di attualità. Attraverso le diverse arti della scena quali la musica, la danza, il teatro e la narrazione di storie vere, nasce da una necessità di ascolto e arriva a toccare un messaggio di speranza.

© RIPRODUZIONE RISERVATA