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Il sondaggio sul nostro sito

Lo studente Damiano Cassanelli è il "modenese dell’anno" per i lettori della Gazzetta

di Ginevramaria Bianchi

	Lo studente Damiano Cassanelli era stato sospeso per un'intervista alla Gazzetta
Lo studente Damiano Cassanelli era stato sospeso per un'intervista alla Gazzetta

Cassanelli, ex rappresentante del Barozzi, era stato sospeso dopo un’intervista al nostro giornale: ha ottenuto il 23 per cento delle preferenze, con ben 546 voti su 2.353 totali

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MODENA. È lui, Damiano Cassanelli, il “Modenese dell’anno 2024”. Nel sondaggio realizzato online dalla Gazzetta, a cui hanno partecipato oltre 2mila modenesi, il giovane ha superato nove concittadini, tra cui il presidente di Confindustria Emanuele Orsini, l’olimpionica Elisa Iorio e lo chef stellato Mattia Trabetti.

Il vincitore del sondaggio online della Gazzetta
Cassanelli, lo studente che difese la libertà di parola e che venne sospeso per un’intervista rilasciata nei panni di rappresentante di istituto proprio al nostro giornale, ha ottenuto il 23 per cento delle preferenze, con ben 546 voti su 2.353 totali.
Una vittoria che non è solo un riconoscimento, ma il simbolo di una battaglia civile, di una storia che ha fatto discutere, indignare e, alla fine, anche riflettere sui giovani e la scuola.

Le sue parole
Damiano, appena ventenne e ora studente di Scienze politiche all’università Alma Mater di Bologna, è diventato un volto noto a Modena per il suo impegno come rappresentante degli studenti dell’Ites Jacopo Barozzi. «Tutto è partito da una protesta organizzata per denunciare le condizioni della scuola e che poi si è trasformata in una vicenda complessa e controversa – spiega il ragazzo – Alla dirigenza non era andata giù la nostra presa di posizione e, in quanto rappresentante d’istituto, ci sono finito in mezzo».

La vicenda
Interviste a giornali locali, accuse, tensioni che sono arrivate ben oltre i confini della nostra provincia, e un provvedimento disciplinare che ha rischiato di compromettere il suo percorso scolastico: dodici giorni di sospensione decisi dal consiglio d’istituto per un’intervista alla Gazzetta, poi revocati dall’organo di garanzia dopo un ricorso.

«Non è stato facile – racconta Cassanelli – ma ho sempre agito per rappresentare me stesso e tutti gli studenti che si sentivano abbandonati da una scuola che non li rappresentava più. Mi auguro che chi mi ha votato nel sondaggio lo abbia fatto per ciò che ho cercato di difendere: diritti, ascolto, trasparenza».

Un caso nazionale
Come detto, il caso non era esploso solo a livello locale, ma era arrivato fino al Ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara a Roma, che aveva definito la vicenda «una dimostrazione di come si possa ottenere giustizia rispettando regole e procedure».
Cassanelli, nel frattempo, è riuscito a completare il suo esame di Stato e ha intrapreso un nuovo capitolo della sua vita.

Damiano si racconta

Eppure, il ricordo di quei mesi resta vivido: «Oggi studio Scienze politiche perché, dopo aver vissuto tutto ciò, ho davvero capito che la mia non era un’indole, ma una vocazione – commenta – Ho compreso di voler lavorare con la giustizia e di volermi battere per le sfide personali e politiche. E vedermi in questa classifica, sulle pagine di un quotidiano che tanti leggono ogni giorno, mi fa effetto. Essere in mezzo a figure di spicco, come un imprenditore o un’olimpionica mi rende fiero, e aver raggiunto il maggior numero di voti mi stupisce, soprattutto se penso che tutto ciò è nato dal semplice dovere di rappresentare la mia classe e i miei compagni di scuola».

Impegno sociale

Così, la storia di Damiano Cassanelli è diventata un manifesto di coraggio civile. Non è stato un percorso semplice: le tensioni con la dirigente, le accuse, il sostegno dell’opinione pubblica, e poi la vittoria legale. Oggi, a distanza di un anno da quei fatti, la città lo celebra come “Modenese dell’anno” per il suo impegno sociale. Non un politico capace di stravincere le elezioni comunali, non un atleta reduce dall’argento olimpico e neppure uno chef stellato, ma un semplice ragazzo come tanti, che ha saputo trasformare una battaglia personale in un messaggio collettivo di libertà. Ed è questo, forse, il vero motivo del suo trionfo.