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Il problema

Viadotto dell’Estense chiuso almeno per due mesi: timori anche per i ritardi delle ambulanze

di Daniele Montanari

	Il traffico in centro a Serramazzoni
Il traffico in centro a Serramazzoni

Anche la politica in campo: il Pd evidenza i rischi del lungo stop e interpella il ministro Matteo Salvini e Anas. Fratelli d’Italia e Movimento 5 Stelle lanciano l’allarme per il 118 alla luce del traffico e dell’allungamento dei tempi sui percorsi alternativi chiedendo risposte a Regione e Ausl

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SERRAMAZZONI. I tempi di chiusura del viadotto sull’Estense sembrano allungarsi: si parla già di due mesi. E ci si interroga non solo sui contraccolpi economico-turistici della situazione, ma anche sulle ripercussioni sanitarie, per il rischio di ritardi nei trasporti d’urgenza in ambulanza verso la pianura.

I tempi

Che la data del 28 marzo dell’ordinanza di chiusura Anas sia destinata ad essere superata, lo fa capire il consigliere regionale Pd Gian Carlo Muzzarelli: «I tecnici sono al lavoro per studiare le soluzioni più idonee per assicurare tenuta e qualità di un’infrastruttura che è fondamentale – sottolinea – valutando le azioni migliori e da effettuarsi nel tempo più celere possibile, mi auguro un paio di mesi al massimo, per ripristinare un’opera decisiva per la vita dei cittadini del nostro territorio, delle imprese produttive e del turismo in Appennino». Nell’ottica dei due mesi, se non oltre, guardano anche i parlamentari Pd Stefano Vaccari, Maria Cecilia Guerra ed Enza Rando: «Alle preoccupazioni per le gravi e immediate ripercussioni sulla circolazione veicolare privata e su quella delle merci, si aggiunge il timore che il protrarsi della chiusura oltre i 60 giorni ipotizzati possa significare per molte imprese del territorio un lungo periodo di sofferenza per la difficoltà di ricevere o far viaggiare merci. Inoltre non è da sottovalutare l’impatto che una chiusura prolungata potrebbe avere sulla circolazione turistica». In una missiva urgente recapitata al ministro per le Infrastrutture e Trasporti Matteo Salvini, e contestualmente al presidente di Anas Edoardo Valente e al responsabile di Anas Emilia Romagna Aldo Castellari, i parlamentari Pd evidenziando «il sovraccarico importante di flussi viari» e quindi «il rischio concreto di congestionamento del transito».

La questione sanitaria

In un contesto di prolungata chiusura, si pone la questione sanitaria: sia per l’allungamento dei percorsi, sia per il rischio imbottigliamento di un’ambulanza. Pur premettendo che «la priorità è la sicurezza e devono essere effettuati tutti i lavori necessari a garantire che non ci siano altri problemi in futuro», i consiglieri regionali di Fratelli d’Italia Ferdinando Pulitanò e Annalisa Arletti evidenziano: «Il ponte sul Rio Torto costituisce l’unica via percorribile ad alta velocità dai mezzi di soccorso del 118, che ora subiranno gravi ritardi nelle loro corse verso gli ospedali della pianura, circostanza aggravata dalla chiusura del punto nascite di Pavullo, unico dell'Appennino. Se, quindi, i tempi di riapertura saranno più lunghi di quanto annunciato da Anas, la Regione e Ausl dicano cosa prevedano per arginare le problematiche connesse e trovare possibilmente qualche alternativa, per tutelare la salute dei cittadini del Frignano». «La chiusura dell’Estense rischia di trasformarsi in un grave problema per la sicurezza dei cittadini della montagna modenese – nota Lorenzo Casadei capogruppo M5S in Regione – senza misure straordinarie per il trasporto sanitario d’urgenza, una corsa in ambulanza potrebbe diventare un’odissea, mettendo a rischio vite umane. È fondamentale che una chiusura così lunga sia accompagnata da un piano straordinario per le emergenze sanitarie. La Regione deve prevedere il prima possibile un potenziamento immediato dell’elisoccorso».

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