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Aggressione alla Festa del Lambrusco, continua la scontro: «È stata omofoba, abbiamo i testimoni»

di Mattia Vernelli

	I carabinieri indagano sull'aggressione
I carabinieri indagano sull'aggressione

L’avvocato Fausto Gianelli, legale difensore del gruppo di giovani insultati e colpiti da alcuni adulti: «Presto la denuncia»

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BOMPORTO. «La ricostruzione dei fatti del signor Paolo Orsini è pura invenzione». A parlare è Fausto Gianelli, legale difensore del gruppo di giovani aggredito sabato scorso – 20 settembre – alla Festa del Lambrusco di Sorbara e fa riferimento all’intervista rilasciata alla Gazzetta da Orsini, residente a Bomporto, che sulle nostre colonne ha ammesso di aver colpito due ragazzi, ma di non aver toccato le donne e di non aver gridato frasi omofobe.

Gli aggrediti pronti a presentare denuncia

A chiarire i dettagli è di nuovo Gianelli: «L’aggressione omofoba c’è stata, tutti hanno sentito frasi come “froci di m..., vi sgozzo” pronunciate dal primo gruppo di uomini che ha aggredito i miei assistiti. Orsini è intervenuto in un secondo momento. Abbiamo già una lista di otto persone pronte a testimoniare». «Ho incontrato ieri i miei assistiti - continua Gianelli - e dopo le dichiarazioni dell’aggressore sono ancora più decisi a presentare denuncia».

Cosa aveva detto uno degli aggressori

Orsini ha ammesso di «avere tirato pugni al volto a due ragazzi», ma per motivi ben diversi rispetto a quelli descritti nei giorni scorsi: «Durante la festa - questo il suo racconto - ho notato che una mia parente e sua figlia di soli 6 anni erano state scaraventate a terra a causa di spintoni da parte di un componente del gruppo di giovani. Così sono intervenuto e ho picchiato due uomini. Da parte mia non c’era matrice omofoba, e non ho gridato alcuna frase fascista. I ragazzi si sono inventati tutto. Non ho paura di querele, io ho solo risposto agli attacchi».

L’avvocato: «L’aggressione omofoba c’è stata»

Secondo l’avvocato Gianelli, questa è una ricostruzione «non solo inverosimile, ma anche infamante. I miei assistiti, durante la festa, erano stati presi di mira a suon di offese sessiste da tre uomini sulla cinquantina. I ragazzi hanno continuato a ballare, e sul finale della festa hanno intonato il coro “siamo tutti antifascisti!”. Così, i tre si sono avvicinati e sono partite le frasi: “Froci di merda”, “Siamo fascisti, vi sgozziamo”. Tutto ciò, senza che nessuno gli toccasse un dito. Non è vero che i ragazzi hanno atterrato la bimba e sua madre: è un’invenzione. Così - continua il legale - i tre uomini hanno iniziato a picchiare i giovani. In questo primo gruppo, che ha sferrato i colpi più violenti, non era presente il signor Orsini, che è arrivato poco dopo, e ha tirato pugni in volto che hanno causato lesioni più lievi rispetto alle prime percosse. Non sappiamo se Orsini e i tre uomini si conoscessero, questo è tutto da appurare. I primi sono fuggiti, mentre Orsini ha aspettato l’arrivo dei carabinieri, ma risponderà a processo delle calunnie che ha detto, che ci spingono maggiormente a chiedere giustizia. È un patetico tentativo di giustificazione».

I referti medici e i testimoni

Le persone rimaste ferite sono 4, tre donne e un uomo, si sono fatte medicare al pronto soccorso di Carpi: tutti con pochi giorni di prognosi. Poi c’è un quinto ragazzo che ha scelto di non sporgere denuncia. «Alcune - aggiunge Gianelli - sono tuttora sottoposte a medicamenti, quando avremo tutti gli esiti medici sporgeremo denuncia, con l’aggravante di discriminazione di genere. Una ragazza ha subito colpi violenti in faccia e agli occhi. Intanto, però, le forze dell’ordine stanno già indagando. Abbiamo una lista di 8 persone che hanno visto tutto, due delle quali hanno già deposto la propria testimonianza ai carabinieri. Contiamo di trovarne altrettante. I tre uomini che sono fuggiti saranno presto identificati», conclude l’avvocato.

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