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Rave party, la decisione del giudice sugli arrestati: tutti scarcerati

di Daniele Montanari

	Le due auto e il camper fermati dopo il rave
Le due auto e il camper fermati dopo il rave

Nell’udienza al Sant’Anna il gip Donatella Pianezzi, pur convalidando l’arresto, ha rimesso in libertà i cinque ragazzi che erano accusati di resistenza: per tre di loro ha ritenuto insussistenti le prove, per due ha disposto l’obbligo di dimora nel comune di residenza

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MODENA. Sono stati tutti scarcerati i cinque giovani comparsi questa mattina – 5 novembre – davanti al gip dopo l’arresto da parte della polizia nell’ambito del rave party abusivo di Halloween organizzato a Campogalliano nel capannone dell’ex fabbrica Bugatti. Sono cinque dei nove arrestati complessivamente, fra cui due ragazze che erano state rimesse in libertà subito dal pm. Per questi cinque si è svolta al Sant’Anna l’udienza di convalida davanti al giudice.

I tre rimessi in libertà

Si tratta di un 34enne di origini albanesi ma residente a Pavullo (l’unico modenese, difeso di fiducia dall’avvocato Elena Marastoni di Modena) che era trasportato a bordo del camper accusato di aver forzato il blocco. Poi del conducente del camper stesso, un 22enne riminese difeso da Roberto Leardini di Bologna. E un 22enne calabrese che studia a Perugia, passeggero su una Fiat 500 accusata allo stesso modo di aver forzato il blocco. Lui difeso da Nicoletta Cavani di Modena che sottolinea: «Stava dormendo sul sedile quando hanno effettuato il controllo». Per questi tre il gip Donatella Pianezzi, pur convalidato l’arresto, a fronte degli elementi portati in loro difesa dagli avvocati ha disposto l’immediata scarcerazione sottolineando, nell’ordinanza emessa poi nel pomeriggio, l’insussistenza della gravità indiziaria in relazione a tutti i fatti contestati. «Credo che un peso significativo nelle valutazioni del giudice – osserva l’avvocato Leardini – abbia avuto il video che ho insistito per fare acquisire su chiavetta, girato con il cellulare da un ragazzo presente al rave: si vede chiaramente che il mio assistito non ha forzato assolutamente nulla». Sicuramente ha avuto il suo peso anche il fatto che i due ventenni sono giovanissimi e alla prima esperienza carceraria, senza alcun precedente.

I due sotto custodia

Poi ci sono gli altri due arrestati, che sono stati parimenti scarcerati ma con la misura cautelare, per entrambi, dell’obbligo di dimora nel comune di residenza. Si tratta infatti di due conducenti di auto, che con il loro comportamento alla guida avrebbero materialmente opposto la resistenza alla polizia. Uno è il conducente della Fiat 500 citata, un 23enne di Perugia difeso dall’avvocato Antonio Cozza (di Perugia anche lui). Al ragazzo è stata anche sequestrata una consolle da dj. Non è dunque considerato solo un frequentatore del rave, ma anche uno che ha contribuito al suo allestimento. L’altro conducente è un 22enne residente a Piacenza (difeso dall’avvocato Benedetta Trande di quel Foro), che era alla guida di una Kia accusata di aver parimenti forzato il controllo della polizia. Anche per questi due il giudice, in considerazione anche della giovanissima età, ha ritenuto eccessiva la misura della custodia in carcere. Però ravvisando comunque elementi maggiori di responsabilità, ha deciso di mantenerli sotto sorveglianza.

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