Lite Ministero-Autostrade: la Complanarina slitta al 2027
Niente cantiere per le feste: l’opera sarà pronta (forse) tra due anni, continua lo scontro tra la società e Salvini
MODENA. Una cosa è certa: in piazza Grande oggi tutti firmerebbero per poter tagliare quel nastro entro il 31 dicembre 2026. Il fatto è che oggi questa possibilità sembra molto lontana. E il paradosso è che finora il cantiere è andato avanti anche piuttosto bene, ma senza quel decreto (e quei soldi) non si va avanti. Al centro c’è ancora la Complanarina, il nuovo tratto della tangenziale di Modena che consentirà di connettere la complanare Einaudi con il casello di Modena sud. Un’opera fondamentale per il territorio, dal momento che permetterà di alleggerire il traffico sulla Vignolese e raggiungere il casello direttamente dall’anello della tangenziale, ma il cui completamento sta diventando una vera e propria odissea.
Le ragione dell’impasse
La questione centrale, da un anno e mezzo a questa parte, è la fase conclusiva dell’opera, ovvero il cantiere che consentirà i lavori sotto al ponte della Nuova Estense, all’altezza della Scam, in modo da connettere il nuovo tratto stradale al punto in cui oggi si interrompe la complanare. Ebbene, i lavori al sottopasso attendono da un anno e mezzo, dal momento che per autorizzarli serve un decreto del ministero delle Infrastrutture che “contiene” anche i relativi fondi, con l’adeguamento delle tariffe. Un decreto che Comune e Società Autostrade, che realizza l’infrastruttura, aspettavano per inizio dicembre, in modo da poter far partire il cantiere per le feste - l’ipotesi era dal 20 dicembre al 10 gennaio - considerato che visto il flusso di traffico, non è pensabile chiudere il ponte in un momento “pienamente” lavorativo.
Scontro furibondo
Ma il decreto non è arrivato, mentre ad arrivare è stata una furibonda lite tra il ministero di Matteo Salvini e Autostrade, con la società che ha scritto una lettera al governo per chiedere di sbloccare l’opera, ricevendo come risposta un violentissimo comunicato da Roma in cui si «rimanda al mittente con sconcerto l’affermazione del concessionario sui ritardi per l’approvazione. La società ben sa che il progetto non si può approvare a causa dei ritardi di quest’ultima nel proporre al Mit un Pef regolatorio sostenibile - continua il ministero - ciò che blocca l’approvazione del decreto è il fatto che il costo inizialmente stimato da Aspi per 49 milioni, finanziati nel Pef attuale, e oggi sia di 131 milioni di euro, quasi tre volte tanto. Il progetto di Modena quindi risulta non finanziato per 82 milioni». Un botta e risposta che ha portato a uno stato di tensione altissima tra ministero e Autostrade, tanto che nei giorni scorsi da Roma hanno “invitato” la Società ad avere meno contatti possibili con gli enti locali.
I tempi di realizzazione
Il risultato è che la Complanarina è bloccata - i lavori proseguono, ma quelli al ponte della Nuova Estense non possono partire - ed è evidente che il decreto non arriverà a breve. Il che significa che la prossima finestra possibile per fare i lavori, sempre che nel frattempo la situazione rientri e il decreto arrivi, è quella di agosto 2026, sempre tenendo conto che è altamente opportuno interrompere il traffico sul cavalcavia in un momento di ferie. Di conseguenza, considerando i tempi del cantiere, l’inaugurazione della Complanarina slitta ancora, e molto probabilmente al 2027. Basta così? No, perché c’è un’ipotesi peggiore: quella che il decreto arrivi molto più avanti, magari a ridosso delle elezioni politiche 2027, e in quel caso il taglio del nastro del nuovo ramo della tangenziale si sposterebbe addirittura al 2028...
