Ragazzi aggrediti: «La zona rossa non basta». E la politica modenese riaccende il dibattito
Il Pd rilancia la richiesta di rinforzi dal governo, Forza Italia: «I controlli non funzionano»
MODENA. Il grave episodio di sabato sera in corso Vittorio Veneto, dove due ragazzi di 17 e 19 anni sono stati aggrediti e ricoverati in ospedale, ha scosso la comunità modenese e acceso il dibattito politico sulla sicurezza in città. Il sindaco Massimo Mezzetti ha commentato con fermezza: «Quello che è accaduto è un ulteriore episodio increscioso. - ha dichiarato a margine della conferenza stampa di presentazione del biglietto unico dei musei - Va fatta luce, nonostante questi giorni siano stati vissuti intensamente dai modenesi in maniera serena, purtroppo ancora una volta registriamo un fatto grave, per di più in zona rossa, dove il presidio è più alto. Questo dimostra che, pur con un grande impegno, non tutto si riesce a controllare. Va detto però che l’episodio arriva dopo settimane senza simili eventi, segno che il controllo ha funzionato».
Gli interventi
Di “episodio grave e inaccettabile” parlano anche Diego Lenzini e Stefano Manicardi, rispettivamente segretario cittadino e responsabile Sicurezza del Partito Democratico: «Alle vittime e alle loro famiglie va la nostra vicinanza e l’augurio di pronta guarigione. Questo fatto riporta al centro il tema della sicurezza reale: la zona rossa da sola non basta, serve un rafforzamento del presidio con più uomini e strumenti operativi. Altrimenti resta solo un impatto mediatico, insufficiente sul piano concreto». I due esponenti dem chiedono interventi strutturali: «La sicurezza non si garantisce con annunci, ma con presenza costante dello Stato, politiche di prevenzione e ascolto del territorio. Chiediamo al Governo di fare la sua parte: elevare la Questura di Modena in fascia A e riattivare il Patto per la Sicurezza, fermo dal 1998 e non rinnovato per volontà del Governo Meloni. Gli organici non sono all’altezza delle necessità, come denunciano i sindacati di Polizia, e l’assenza di risorse nella manovra è un problema nazionale».
Concludono: «I modenesi hanno diritto di vivere la città senza paura, con risposte rapide e concrete». Di tono diverso le dichiarazioni di Pier Giulio Giacobazzi, capogruppo di Forza Italia: «Ci preoccupano le parole del sindaco. Questo episodio arriva a meno di un mese da un’altra aggressione con coltello. Se pensa che i controlli funzionino, noi non siamo d’accordo. Non è un segnale positivo se ogni tre settimane giovani vengono aggrediti in centro. Non si può derubricare a episodio isolato: non lo è, e i cittadini lo sanno. La città ha bisogno di risposte concrete, non di rassicurazioni che non tranquillizzano». Il dibattito sulla sicurezza è dunque sempre aperto: la sicurezza resta una priorità per Modena, tra richieste di risorse e la necessità di interventi immediati.
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